160 m², per 6/7 persone
3 camere
, 3 bagni
Il castello vero e proprio è diviso in due ali: noi viviamo in una metà mentre Torre del Vescovo è l'altra ala. E' su due piani e include la torre di guardia. Vi si accede con una scala esterna di pietra dalla corte principale.
Al piano terreno, la sala principale ha le pareti affrescate e il soffitto con travi a vista: include un'area pranzo e un'area soggiorno con un un vecchio pianoforte a muro e la televisione. C'è poi una cucina separata, con lavastoviglie e lavatrice. Sempre al piano terra c'è uno dei tre bagni della casa (con doccia). Dalla sala principale si scende nel giardino esclusivo del Vescovo con un tavolo per mangiare all'aperto sotto una pergola coperta di glicine.
Al secondo piano si trovano: la camera da letto principale (la Camera delle Aquile), con pareti dipinte, mobili di antiquariato, letto matrimoniale e bagno privato (doccia su vasca); due altre camere da letto, una con due letti singoli e l'altra con un letto matrimoniale che può essere separato in due letti singoli; e un bagno con doccia.
Dalle scale che portano al piano superiore si può accedere ad una terrazzina con vista sul giardino e la vallata e da lì a uno studiolo ricavato nella torre di guardia. Abbiamo trasformato questo studiolo in una cameretta singola. Da una delle camere da letto del piano superiore invece si accede alla scala per salire sulla cima della torre.
Dalla corte principale di Montalto si sale una scala in pietra e si arriva alla corte superiore ombreggiata da un tiglio secolare. Da qui si accede sia a Torre del Vescovo che alla torretta San Martino (appartamento per 2 persone). Si possono affittare Torre del Vescovo e San Martino insieme (per un totale di 8/9 persone) e avere l'uso in esclusiva della corte sotto il tiglio.
+ € 205 quota fissa
+ € 205 quota fissa
+ € 425 quota fissa
Alta Stagione
: Giugno e Settembre
Media Stagione
: Maggio, Luglio, Agosto, Ottobre
e Natale/Capodanno
Bassa Stagione
: Marzo e Aprile (per Novembre/ Dicembre cotattateci)
Un’iscrizione dipinta sul lato sinistro del camino (non utilizzabile) del salone testimonia che le ghirlande, gli uccelli e le frasi latine che decorano le pareti si ispirano alla sala da pranzo dell’appartamento privato che Agostino Patrizi Piccolomini, vescovo di Montalcino e abate di Sant’Antimo, si fece costruire in quell’abbazia nel XV secolo. Questo spiega il nome della stanza e dell’appartamento a Montalto.
Le citazioni latine sono frammenti tratti dalle Odi del poeta romano Orazio.
Un incendio provocato da un fulmine nel secolo scorso annerì le pareti e, dopo che ogni altro tentativo era fallito, il fregio fu infine salvato con l’antico sistema di strofinare i muri con il pane.
Il dipinto di un nano appeso vicino al passaggio verso la cucina è opera del pittore spagnolo José Moya del Pino, il nostro nonno. Si tratta di una copia di un celebre lavoro di Diego Velázquez, il ritratto di Sebastián de Morra, “buffone di corte” di Filippo IV di Spagna. Vi sembra familiare?... L’originale deve aver ispirato il personaggio di Tyrion Lannister della serie televisiva Il Trono di Spade.
Il balcone addossato alla torre, costruito in epoca napoleonica, presenta colonne neoegee. Conduce a un piccolo studio situato all’interno della torre stessa. Palmiero Palmieri fece incidere sopra la porta la frase: “Chi qui entra mi fa onore, chi non entra mi fa piacere”.
In un angolo di questo piccolo ambiente una mensola custodiva un teschio: i resti dell’amata senza nome di un antico Palmieri, avvelenata dalla moglie gelosa. Conosciuta come la Dama Blu, si diceva che infestasse il castello finché il suo teschio non fu portato al cimitero.
Non preoccupatevi! L’enorme pelle di serpente appesa al muro del corridoio del piano superiore non è locale. Il marchese Carlo Coda Nunziante la riportò più di cinquant’anni fa dall’Africa centrale, dove visse e lavorò per molti anni.